venerdì 28 febbraio 2020

Lo stile Classico

Che cos'è lo stile classico?

Lo stile classico è lo stile intramontabile per eccellenza, si riconosce subito e pur essendo ispirato al passato non va mai fuori moda. Questo stile è sinonimo di eleganza, lusso, pregio: quando si entra in case arredate in modo classico sembra di entrare nella casa nobile di una volta. L’arredamento classico è spesso anche una dichiarazione di un certo status socio economico e di un certo tipo di gusto e stile. Nello stile classico l’importanza non viene data alla funzionalità o alla tecnologia ma alla bellezza autentica dei mobili e alle finiture. Il legno prevale sempre ed è legno massiccio ed importante, i materiali sono nobili come vetro, marmo e pietre preziose. Le linee non sono mai essenziali ma spesso ricercate, i pezzi d’arredamento abbondano e non c’è niente lasciato al caso. Le case in stile classico trasmettono calore grazie anche ai colori chiari dei muri e alle decorazioni come ad esempio i lampadari, sempre molto importanti.


Lo stile classico è ultimamente meno richiesto perché le tendenze dello stile moderno e minimal vengono spesso preferite. Questo stile è più impegnativo come arredamento sia a livello di spazio che economico. Le persone che scelgono di  arredare in stile classico spesso hanno la passione per i mobili d’antiquariato pregiati e hanno una casa molto spaziosa.

Caratteristiche dello stile classico

Cosa rende una casa classica?
  • legno massiccio e pregiato
  • materiali lussuosi
  • rivestimenti e boiserie
  • colori caldi e neutri
  • decorazioni complesse nei dettagli
  • arte
  • carta da parati
  • tessile

Elementi principali dello stile classico

Le caratteristiche che più distinguono lo stile classico sono proprio l’abbondanza di materiali pregiati e mobili importanti. La praticità perde importanza nelle case classiche, la precedenza viene sempre data all’estetica.
  • Legno – in questo stile non può mancare, è in assoluto il materiale numero uno. Prevalgono legni nobili come  il mogano, la quercia, il ciliegio ed il faggio. Spesso il legno è trattato e lavorato, con dettagli decorativi molto elaborati. La boiserie è un elemento molto comune nelle case classiche.
  • Pavimenti – i pavimenti spesso sono in marmo, in cotto o in parquet. Certe ville magari in campagna hanno i pavimenti in pietra, spesso originali!
  • Materiali – Altri materiali pregiati che si vedono sempre nelle case classiche sono il vetro, il cristallo, la ceramica e le finiture in oro.
  • La pelle – nella zona living di una casa in stile classico è difficile non trovare qualcosa in pelle : i divani e le poltrone sono quasi sempre in pelle, spesso con dimensioni molto grandi. In alternativa alla pelle un velluto prezioso!
  • Tessile – anche nel tessile si scelgono materiali lussuosi: la seta è comune vederla per tende e drappeggi, cuscini sono in velluto o cotone pregiato. ll velluto rosso è un classico dello stile e anche le fantasie sono ben accette nei tessuti  purché siano principalmente floreali. I tappeti non mancano mai, sia nella zona living che in camera da letto.
  • Elementi strutturali – non è raro trovare elementi architettonici molto nobili nelle case classiche, come colonnine, volute, affreschi e mosaici colorati di vetro che ricordano le chiese
  • Lampadari – anche qui un must, i lampadari sono grossi e lussuosi, spesso in cristallo
  • Muri – il colore dei muri è spesso un colore neutro ma non bianco:  tortora chiaro, bianco crema e il beige sono scelte comuni. Questi colori si accostano molto bene al legno mettendolo in risalto e contribuiscono a creare una sensazione di calore nell’insieme.

L’arte

Infine un dettaglio decorativo molto importante per le case in stile classico è l’arte. Proprio perché lo stile da importanza alla bellezza e finezza delle cose ed è in parte anche un simbolo di un certo status economico, l’arte non manca mai nelle case classiche. Dipinti molto grandi si vedono spesso nei soggiorni, quasi creando l’impressione di essere in un museo. Anche le statue o sculture sono molto comuni, sia per l’esterno che per l’interno. Come decorazione per i muri vengono utilizzate molto anche le carte da parati: sono sempre rappresentative di disegni complessi  e tendono ad essere di colore scuro.




martedì 25 febbraio 2020

Lo stile rustico

Sono sempre di più le persone che abbandono le città, sia il centro storico sia le periferie, per trasferirsi nelle campagne circostanti i piccoli centri urbani, facili da raggiungere anche dalle fasce rurali immediatamente confinanti.
Molti casali, un tempo abitati da varie famiglie contadine, sono oggi in corso di ristrutturazione per ospitare due o più nuclei famigliari.
Addirittura si assiste alla parcellizzazione di edifici di ampia metratura (ex-fienili, persino piccoli borghi), spezzettati in mono o bilocali presi d’assalto dai single o giovani coppie senza figli, attratti dal silenzio, dalla pace e dalla tranquillità del contesto campagnolo, percepito anche come più sicuro e confortevole per abitare (oltre che più economico da acquistare o affittare).
Da qui il successo crescente dello stile rustico, che ripropone la semplicità di arredo delle nostre campagne, nelle quali erano liberamente visibili elementi architettonici capaci di dare molto calore agli ambienti.

Materiali dello Stile Rustico

Il mobile prediletto dallo stile rustico è il mobile campagnolo, in legno povero di olmo, di quercia o di pioppo.
Tavoli con zampe a cipolla, credenze con vetri colorati, cassettoni dove un tempo si conservava la farina, bauli che ospitavano il corredo di giovani spose.
Tutto ciò viene reinventato alla luce di un abitare che guarda al passato con molto affetto e forse anche nostalgia.
I materiali preferiti sono quelli tradizionali delle campagne: legno e laterizio.
I mattoni sono i veri protagonisti, siano essi visibili nei muri oppure nelle volte di vecchie stalle riconvertite in salotti o zone living dove si assapora l’intimità di un tempo che non c’è più.


Illuminazione nello Stile Rustico

I vecchi fienili consentono di ottenere ambienti molto luminosi con ampie vetrate che fanno entrare la campagna circostante nella casa, rendendola uno spazio davvero unico e in sintonia con il verde che la abbraccia tutt’intorno.
Nello stile rustico l’illuminazione è particolarmente importante: da preferire sono i classici lampadari, posti al centro delle stanze, oppure applique alle pareti quando al soffitto vi sono le volte, che assorbono così luce dal basso restituendola in un’atmosfera filtrata dalle sfumature dei mattoni.

Le Pareti

Le pareti non potranno essere sovraccariche di preziosità d’arte come quadri a olio, incisioni, dipinti.
Meglio recuperare alcuni attrezzi di mestieri antichi, accostandoli gli uni agli altri.
In cucina si possono appendere stoviglie in rame, un tempo utilizzate per cuocere gli alimenti, o altri antichi strumenti come il vaglio per separare la pula dalla farina.


giovedì 20 febbraio 2020

Lo stile moderno

Lo stile moderno è figlio di una rivoluzione nel mondo dell’architettura dove furono ripensati ogni criterio progettuale e di estetica. Il modernismo si fonda sulla funzionalità, ovvero l’esigenza che ogni spazio progettato ottenga la migliore utilità possibile. Il movimento ha incoronato molti maestri tutt’ora considerati tra i migliori di sempre, come Le Corbusier con le sue idee di urbanistica sociale e Frank Lloyd Wright e l’architettura organica senza dimenticare l’istituzione che è diventata la Bauhaus. Nel 1936 in America il movimento venne chiamato anche International Style, proprio per il fatto che aveva rivoluzionato un po’ tutto il mondo.



Che cos’è lo stile moderno?

Con riferimento all'arredamento, lo stile moderno si connette all’architettura della casa dove il legame tra bellezza e scopo è indispensabile, niente può essere bello se non è funzionale. Lo stile moderno attuale è figlio del concetto di modernismo originale ma si è lentamente fuso con l’idea di minimalismo di forme e spazi, molto rappresentativo della nostra attuale contemporaneità. I materiali che si utilizzano per arredare in stile moderno sono semplici, spesso brillanti e lucidati. Gli spazi sono calibrati nel modo giusto tra open space e arredi e i colori tendono a essere neutri o scuri, sempre tinta unita.


Moderno o minimal?

Con il passare degli anni il modernismo si è sicuramente avvicinato al concetto di minimal, o meglio, lo stile minimal è nato come una sfaccettatura del modernismo classico. Le differenze tra questi due stili non sono sempre così evidenti. In essenza lo stile minimal è un tipo di modernismo; lo stile moderno tende ad essere meno rigido sulla scelta di colori e materiali. Una casa può essere molto moderna e avere materiali come il legno ad esempio, che nello stile minimal non si usa mai. Lo stile minimal è più restrittivo sui materiali che sono sempre lineari, geometrici, tendono sempre al bianco. Nel minimal si vedono pochissimi colori, solo sfumature di bianco e nero e lo stile riduce al minimo indispensabile a livello estetico l’arredamento. Lo stile moderno invece è più basato sulla struttura della casa e la funzione delle cose. Nello stile minimal si riduce l’ingombro come scelta estetica, in quello moderno come esigenza funzionale.

Cosa rende una casa moderna?

  • linee e forme molto semplici e spesso lineari
  • la luminosità
  • superfici lucide o trasparenti
  • la funzionalitá
  • il bianco ma non solo
  • praticità e semplicità
  • qualità al posto di quantità
Le caratteristiche che più distinguono lo stile moderno sono la funzionalità dello spazio e una elegante semplicità. Detto questo ci sono tanti altri elementi che contribuiscono a rendere una casa in vero stile moderno:
  • Forme – nello stile moderno non c’é una rigidità delle forme come magari è più evidente nello stile minimal. In questo stile le forme tendono ad essere pulite e semplici, anche irregolari ma rimangono sempre molto pacate.
  • Colori – il bianco tende sempre ad esserci nelle case moderne ma non solo. In realtà non c’é un colore vietato, volendo uno può avere una casa super moderna tutta gialla! I colori più utilizzati sono il bianco e il nero con tutte le loro varie sfumature ma sta diventando sempre più abituale vedere case moderne piene di colore!
  • Luce naturale – proprio perché le case moderne sono spesso molto legate all’architettura dell’edificio, la luce naturale di solito è sempre abbondante. Le case moderne tendono ad avere finestre molto grosse, che lasciano passare la luce e illuminano lo spazio
  • Materiali  – nello stile moderno si utilizzano molto materiali brillanti, lisci, trattati in modi lussuosi
  • Tecnologia – il design moderno sta diventando sempre più tecnologico. La tecnologia inizia a fare sempre più parte del nostro modo di arredare, le case smart sono una realtà!

I dettagli

Nelle case moderne i dettagli sono spesso nascosti. Per esempio cucine, madie e armadi spesso sono privi di maniglie o pomelli. Le superfici vengono lasciate le più libere possibile per poter mettere in risalto il materiale utilizzato. Anche ad esempio i divani sono sempre semplici con pochi dettagli decorativi aggiunti: si mette sempre in risalto il materiale e le finiture, anziché abbellire un pezzo d’arredamento con cose aggiunte.

venerdì 14 febbraio 2020

Pavimenti in linoleum: pro, contro, caratteristiche

Le caratteristiche principali di un pavimento in linoleum sono la resistenza, la capacità di resistere ai graffi, economia e l'essere amico dell'ambiente.


A differenza del PVC e della gomma sintetica, questo pavimento è costituito da ingredienti 100% naturali come juta, olio di semi di lino ossifero, resina polvere di sughero.
Per la tintura, scegliendo tra pigmenti naturali che, donando una colorazione unica, il linoleum mantiene il rispetto dell’ambiente.Nonostante l’assenza di elementi chimici, il pavimento in linoleum riesce a rispettare le caratteristiche di un pavimento in gomma, come la resistenza all’acqua e la resilienza.

Posa del linoleum

Esistono due diversi tipi di posa, a secco o a colla.
La scelta di una o l’altra posa dipende dall’uso finale del pavimento: se si necessita di un ambiente da igienizzare spesso, sarà preferibile la posa a secco, mentre se bisogna rivestire un piccolo ambiente allora potrai scegliere la colla, adatta per il linoleum a piastrelle.
L’affidabilità in questa tipologia di lavori è condizione necessaria, ma tuttavia la posa in opera del linoleum è questione di precisione perché consiste in posa, asciugatura ed è possibile da subito ammirare il lavoro finale.

Pratico, economico e falso amico

Il linoleum, grazie alle sue molteplici caratteristiche, è tornato in auge negli ultimi anni e non è più bistrattato come un pavimento di ripiego adatto solo a ospedali o luoghi pubblici.
È pratico perché consente una pulizia rapida.
È economico perché sul mercato sono presenti varietà che consentono risparmi importanti rispetto alle classiche piastrelle.
È un falso amico perché se non è posato a regola d’arte, soprattutto in spazi ampi, si rischia di intrappolare l’umidità sotto la superficie e rovinare l’ambiente. Di contro, questa caratteristica garantisce un livello d’impermeabilità eccellente.
Simile al pvc ma 100% naturale, il pavimento in linoleum è adatto anche per spazi esterni e può adattarsi a ogni esigenza e volere di chi lo sceglie.


Per ambientazioni classiche, invece, si può scegliere un linoleum ad effetto legno (un finto parquet) che ti permetterà di incentrare l’attenzione verso l’arredamento, relegando il pavimento a contorno e non più protagonista.
Scegliere il pavimento in linoleum con decorazione finto parquet ti permetterà di avere un pavimento elegante e allo stesso tempo veloce da pulire ed economico da mantenere.


Il pavimento in linoleum, infatti, non richiede importante manutenzione, ma se posato ad hoc riesce a resistere nel tempo catturando anche la caratteristica di materiale duraturo.

mercoledì 12 febbraio 2020

Carta da parati o tinteggiatura? Pro e contro

Quando bisogna ristrutturare la scelta dei materiali spesso ci mette in difficoltà per le infinite alternative tra cui decidere. Carta da parati o pittura? Questa è di certo una delle domande che si pone chi deve ristrutturare un immobile. La tinteggiatura e la carta da parati rappresentano due soluzioni diverse, ma entrambe interessanti, per la finitura degli ambienti interni, ciascuna ha pregi e difetti.



La carta da parati: una lunga tradizione rivisitata in chiave moderna

La carta da parati ha una lunga tradizione, ma negli ultimi anni sta vivendo un nuovo slancio grazie ad una sua rivisitazione in chiave moderna. Oggi, infatti, esistono carte da parati dalle eccellenti prestazioni, adatte anche a luoghi come servizi igienici e cucina. Ma non solo. Sul mercato si trovano sempre soluzioni ridisegnate per interessanti collezioni di design, in grado di “vestire” e decorare le pareti di ogni ambiente.


Rispetto al passato, è possibile scegliere tra un ventaglio di tantissime fantasie, combinando infinite possibilità, adatte ad ogni gusto. Ciò che non è cambiato è la sostanza: la carta da parati è un rivestimento realizzato in materiali come stoffa o carta, che aderisce alle pareti grazie alla posa di apposita colla. Le prime carte da parati sono arrivate in Europa dalla Cina, ma solo nel secolo scorso trovarono larga diffusione, arrivando alle pareti di edifici di qualsiasi tipo. Oggi esistono anche prodotti molto resistenti realizzati in fibra di vetro o in materiali completamenti ecologici e naturali.

I vantaggi della carta da parati

Il principale punto di forza della carta da parati è sicuramente il suo importante carattere decorativo. Si tratta, infatti, di un rivestimento che può essere realizzato con materiali, fantasie, colori e texture differenti, diventando essa stessa un vero e proprio elemento di arredo e design. Tutte le carte da parati, al di là del loro potenziale decorativo, sono coprenti e possono rimediare ad eventuali imperfezioni della muratura e dell’intonaco sottostante, soprattutto alcuni prodotti, dotati di texture importanti e spessori un po’ più elevati.
Un altro interessante pregio delle carte da parti è la loro lunga durata. Infatti, hanno una vita prevista molto più lunga rispetto alla tinteggiatura, durando per molti anni senza che sia necessario effettuare interventi di ripristino; un aspetto fondamentale che ha reso questa soluzione adatta anche all'applicazione su facciate esterne.

Carta da parati e pittura a confronto: costi e rinnovo del locale

La carta da parati, soprattutto se realizzata con materiali di alta qualità e trame decorative particolari, può avere costi molto superiori rispetto alla pittura. In realtà questa differenza di costi non è sempre vera, in quanto dipende dal prodotto specifico che si decide di acquistare. Se vogliamo tinteggiare una parete con una pittura dalle proprietà particolari o realizzare decori a mano, il costo potrebbe superare quello necessario all’acquisto di una carta da parati semplice.
I costi della manodopera, invece, sono tendenzialmente sempre più alti nel caso della posa di carta da parati. La tinteggiatura è generalmente più semplice e spesso anche un non addetto ai lavori è in grado di ottenere buoni risultati. La posa della carta da parati, la cui aderenza alla parete deve essere ottima, precisa e senza bolle d’aria, va effettuata con molta attenzione, in quanto un eventuale errore potrebbe comportare interventi anche costosi per rimediare.

Per quanto riguarda il rinnovo delle pareti, nel caso esse siano tinteggiate l’intervento è più semplice, in quanto sarà sufficiente dare una nuova mano di prodotto. Rimuovere la carta da parati è più complicato, ma in alcuni casi è possibile utilizzare la carta esistente come base per un nuovo rivestimento. Per tinteggiare una carta da parati si devono posare appositi prodotti per fissare la pittura alla base. In alternativa, se la carta da parati vecchia è ancora ben incollata, si può decidere di posare sopra di essa nuova carta da parati. Naturalmente tutti i possibili interventi vanno valutati di caso in caso, a seconda dei materiali e delle condizioni del supporto.

Un ultimo punto riguarda le condizioni delle murature. Nel caso siano presenti problemi legati a umidità e muffe, allora è preferibile la scelta della pittura che, per quanto non del tutto, è più traspirante della carta da parati e permette anche un riscontro visivo per tempo all’insorgere di eventuali problemi nella muratura.

La scelta non è sempre semplice e del tutto oggettiva. Un primo fattore discriminante, infatti, è proprio il nostro gusto personale. Da prendere in considerazione, comunque, sono sicuramente la tipologia di arredo della stanza, il tipo di ambiente, la durata del materiale desiderato e i costi necessari sia per l’acquisto del materiale, che per la manodopera.

Non esiste una soluzione giusta a priori ed è sempre opportuno richiedere differenti preventivi, così da poter confrontare le alternative e scegliere con tutte le informazioni necessarie.

martedì 11 febbraio 2020

Vetrocamera: tipologie e vantaggi

Vetrocamera: tipologie e vantaggi

La vetrocamera è una vetrata isolante formata da due o più vetri accoppiati, separati da una intercapedine di aria disidratata o di gas, il cui perimetro è generalmente composto da un leggero telaio metallico sottoposto a doppia sigillatura.
La composizione e le caratteristiche dei vetri, che compongono una vetrata isolante, possono essere diverse a seconda delle esigenze di isolamento termico e di isolamento acustico che si vogliono ottenere.
Nell'intercapedine tra un vetro e l'altro c'è di solito aria disidratata o un gas nobile, come Argon o Kripton, che aumenta le prestazioni di isolamento termico.

Una vetrata isolante garantisce un'alto livello di comfort grazie all'isolamento acustico e termico.
A seconda dei materiali impiegati (vetri basso emissivi, vetri selettivi, etc) si avranno caratteristiche e prestazioni differenti.
Il protagonista principale in una vetrata isolante è ovviamente il vetro quindi la scelta di tale componente ne determina le prestazioni globali e la sua durata nel tempo.
La qualità di questi prodotti dipende molto dal produttore che le realizza, dalla sua capacità di saper selezionare e accoppiare i migliori prodotti presenti sul mercato e dal costante mantenimento di elevati standard qualitativi nella loro produzione.

L'immagine seguente è esemplificativa dell'importanza di questo prodotto e di quanto può far risparmiare in termini di consumi energetici.


Caratteristiche da ricercare 

Oltre alle caratteristiche fisiche di una vetrata isolante entrano in gioco anche altri parametri come la posizione dello stabile, la regione in cui si trova etc, per cui la giusta scelta di ogni vetrata può essere eseguita solo da un fornitore serio ed esperto, in grado di valutare tutti i parametri e indicare la migliore soluzione al Cliente.
Comunque, a scopo conoscitivo, queste sono le caratteristiche principali che determinano la scelta di una vetrocamera:
  • La Sicurezza (norma UNI 7697)
  • Valore Ug trasmittanza termica
  • Indice di selettività IS
  • Indice Rw

Vetrocamera e Sicurezza: la norma UNI 7697

Il vetro di un infisso si può rompere per diverse ragioni: un colpo d’aria, un urto accidentale, un tentativo di effrazione ed altro ancora, ma quel che importa è che, una volta rotto, il vetro non diventi pericoloso.
Il vetro di sicurezza (vetro stratificato o temprato termicamente) quando si rompe non da origine a spigoli vivi.

Valore "Ug" trasmittanza termica di una vetrocamera

Il valore Ug indica quanto calore il vetro disperde, quindi più il valore è minimo, tanto più un vetro isola e tanto più si risparmia sui costi di riscaldamento.
È possibile aumentare la capacità isolante di una vetrata isolante combinando più intercapedini e vetri basso emissivi.
L'utilizzo di gas nobili come Argon o Kripton, all'interno delle intercapedini, migliora ulteriormente la capacità isolante di una vetrocamera.
Il miglior valore di trasmittanza termica che attualmente viene raggiunto è di Ug 0,5 W/(m2K) ottenuto combinando tre vetri, due dei quali basso emissivi.
Tra una vetrata isolante con triplo vetro ed un vetro singolo si migliora di oltre 10 volte l’isolamento termico e quindi si riducono di 10 volte i costi di riscaldamento per coprire tali dispersioni.
La differenza prestazionale tra una vetrata isolante (Ug 1,0) ed una tripla (Ug 0,5) è notevole oltre ad essere estremamente conveniente.
Infatti, aggiungendo solo una lastra di vetro basso emissivo al “pacchetto vetrato”, con un piccolo costo aggiuntivo, la vetrocamera raddoppierà le proprie prestazioni d’isolamento.
Di conseguenza, i costi di riscaldamento, dovuti alle dispersioni dei vetri, si dimezzeranno.

La Selettività (IS)

La Selettività di un vetro è semplicemente il rapporto tra la trasmissione luminosa ed il fattore solare (IS = TL/FS).
Più l’indice di selettività si avvicina al valore “2” più il vetro è “selettivo”, cioè capace di filtrare le diverse lunghezze d’onda emesse dal sole, lasciando passare la maggior percentuale possibile di luce visibile (TL) e bloccando la maggior quantità possibile di energia che genera calore (FS).
Un aspetto poco noto, ma molto importante, è la capacità del vetro di isolare anche dal calore esterno, ovvero proteggere i nostri ambienti dall’irraggiamento solare esterno nei mesi estivi.
Un vantaggio sia in termini di comfort abitativo che economico grazie al minor uso dei sistemi di climatizzazione o condizionamento.
In situazioni particolari per esposizione, per ubicazione (Sud Italia) o per installazione (coperture), è importante scegliere vetri con Fattore Solare molto bassi.
Valori tipici di IS sono intorno a 1,6-1,7.

Indice Rw

L'indice RW è espresso in decibel e misura il potere di isolamento acustico del vetro.
Più è alto questo indice è maggiore sarà l'isolamento acustico di una vetrocamera.
Per ottenere un'elevata riduzione dei rumori esterni si utilizza il vetro stratificato acustico che è composto da due vetri accoppiati con uno speciale film plastico che riduce la propagazione del suono da un vetro all’altro.
In questo modo, assorbendo e indebolendo l’energia sonora, agisce come un'efficace barriera contro il rumore oltre ad aggiungere le proprietà aggiuntive di sicurezza ed antieffrazione tipiche del vetro stratificato.

sabato 8 febbraio 2020

Guida ai serramenti (Parte Seconda)

Guida ai serramenti (Parte Seconda)

Esistono in commercio svariate tipologie di serramenti. I principali materiali utilizzati per i telai sono i seguenti:
  • legno
  • alluminio
  • PVC
  • acciaio
  • materiali misti

Acciaio

In questa tipologia di serramenti l’acciaio è impiegato sotto forma di profilati o estrusi speciali per telai e di lamiere di vario spessore per i tamponamenti. I profilati di acciaio sono adatti a ricoprire luci elevate: sono indeformabili e, se muniti di opportune guarnizioni, assicurano una buona tenuta all’aria.


Il maggiore inconveniente è dato dall’ossidazione del metallo, per cui necessitano di opportuni trattamenti di protezione superficiale (protezione galvanica, cataforesi e zincatura).
Anche per i serramenti in acciaio “a risparmio energetico”, come per quelli in alluminio, la produzione punta su profili a taglio termico.

Finestre in materiali misti

E’ possibile accoppiare due o più materiali al fine di sfruttare i vantaggi di ciascuno di essi e migliorare le prestazioni energetiche finali.
Gli accoppiamenti più frequenti sono riportati di seguito.

Legno-alluminio e alluminio-legno

Si tratta di uno dei sistemi più vantaggiosi, dato dall’abbinamento di legno e alluminio, in cui i due telai sono avvitati l’uno all’altro. I profili di alluminio sono principalmente usati all’esterno così da sfruttarne la resistenza agli agenti atmosferici, mentre all’interno si preferisce il legno grazie al suo aspetto estetico, alle buone caratteristiche termoisolanti e a una migliore gradevolezza al tatto dovuta all’effetto “caldo”.



La funzione di elemento portante può essere svolta, a seconda dei casi, dalla parte in legno o da quella in alluminio.
In fase di dismissione il recupero dei materiali è facilitato dal fatto che gli elementi sono avvitati tra loro e non risulta pertanto complessa l’operazione di disassemblaggio.
Per aumentare l’isolamento termico è possibile l’inserimento tra il legno e l’allumino di un profilo in polistirene reso solidale mediante l’uso di colle o in alcuni casi di speciali sistemi di ancoraggio.
Si riescono a raggiungere, grazie all’uso di particolare vetri, valori di trasmittanza molto ridotti fino a Uw pari a 0,70-0,80 W/m2K.



Alluminio-PVC

Questi infissi sono costituiti da un telaio in PVC sul quale sono fissati profili di alluminio.

Il PVC ha il compito strutturale e di isolamento termico, mentre l’alluminio ha la funzione di protezione contro gli agenti esterni. L’unione è realizzata in modo da consentire il relativo scorrimento tra i due profili, a causa dei diversi valori di dilatazione termica.

Pur-alluminio

Il poliuretano svolge la funzione strutturale oltre ad avere un forte potere termo-isolante. Si realizza un sistema composto da un’anima costituita da un profilato metallico oppure con poliuretano interno e profilati metallici all’esterno.

Legno-pvc

Realizzato con un telaio in legno sul quale sono fissati profili in pvc con funzione di protezione verso gli agenti atmosferici. I due profili sono uniti da un dispositivo a scatto, in tal modo il pvc può dilatarsi, a causa dell’aumento di temperatura, indipendentemente dal legno.



Credit: http://biblus.acca.it/speciale-guida-ai-serramenti/

Guida ai serramenti (Prima Parte)

Guida ai serramenti e come sceglierli (Parte Prima)

La scelta di serramenti opportuni è un’operazione di fondamentale importanza nella progettazione termica degli edifici, sia in caso di realizzazione di nuovi edifici che in quello di riqualificazione energetica.
Attraverso le finestre avvengono durante tutto l’arco dell’intera giornata importanti scambi energetici, che sono in grado di influenzare il bilancio energetico dei fabbricati.



La progettazione termotecnica dell’edificio implica la scelta dei serramenti esterni con l’obiettivo, a seconda dell’ubicazione del fabbricato, dell’esposizione e della latitudine, di ridurre i consumi globali derivanti dall’esercizio durante tutto il periodo dell’anno.
Scegliere la tipologia di infissi da installare comporta l’individuazione del giusto compromesso tra alcuni fattori quali:
  • isolamento termico
  • isolamento acustico
  • sicurezza
  • estetica
  • durata

La funzione dei serramenti

I serramenti svolgono un ruolo fondamentale per quanto riguarda il comfort degli ambienti interni; essi infatti devono soddisfare una serie di requisiti legati a varie esigenze, quali:
  • illuminazione: i vetri dei serramenti permettono alla luce di entrare nei nostri ambienti per consentirci di sfruttarla secondo le nostre esigenze; è compito del progettista definire la giusta superficie vetrata in funzione della dimensione del vano e della sua destinazione d’uso, al fine di garantire il corretto rapporto aeroilluminante luce/superficie del vano
  • tenuta alle intemperie: il serramento deve proteggere gli interni da intemperie, vento, pioggia e neve; la protezione dagli agenti atmosferici è la funzione fondamentale per contenere i costi di riscaldamento e condizionamento e per proteggere l’ambiente interno da impurità e sostanze inquinanti, rendendolo così pulito, vivibile e sano resistenza meccanica: i serramenti devono avere una buona resistenza meccanica e resistere alle varie sollecitazioni, in particolare a quelle dovute al vento e agli agenti esterni
  • isolamento termico: devono fornire buone prestazioni energetiche al fine di garantire comfort termico all’interno dell’unità immobiliare, contenendo i costi per il riscaldamento e il condizionamento
  • ventilazione: ogni locale occupato da persone deve essere costantemente areato; la finestra ha lo scopo di assicurare i giusti ricambi d’aria per il benessere di chi occupa i locali. In particolare gli infissi devono soddisfare esigenze di ventilazione o di microventilazione con l’obiettivo di garantire:
  •      il ricambio d’aria per riossigenare e rendere efficiente la respirazione delle persone
  •       l’allontanamento dell’anidride carbonica emessa dall’uomo e dell’eventuale ossido di           carbonio generato dalle fiamme
  •       la diluizione di odori generati dalle persone, dal fumo prodotto dalle sigarette o dai contaminanti che derivano dalla cottura, dal lavaggio e dalle altre attività domestiche
  •       la diminuzione dell’umidità dell’aria per evitare la condensa e la formazione delle muffe
  • sicurezza: i serramenti devono garantire la giusta sicurezza nei confronti dell’eventuale ingresso da parte di malintenzionati e/o animali
  • estetica: gli infissi devono soddisfare anche esigenze estetiche, per garantire il decoro e la bellezza dei locali interni; esiste una vasta gamma di colori e finiture in grado di coprire qualsiasi richiesta
  • isolamento acustico: gli infissi devono proteggere gli occupanti dai rumori proveniente dall’ambiente esterno

Materiali

Esistono in commercio svariate tipologie di serramenti; i principali materiali utilizzati per i telai sono i seguenti:
  • legno
  • alluminio
  • PVC
  • acciaio
  • materiali misti
Ciascuna tipologia offre caratteristiche differenti.

Legno

Il legno è il materiale tradizionalmente più usato per la produzione di serramenti. Esso è caratterizzato da un basso coefficiente di trasmittanza termica, da un aspetto gradevole, dall’attitudine ad essere lavorato e dal soddisfacente comportamento in esercizio del serramento.

Le essenze più utilizzate sono:
  • abete
  • pino
  • castagno
  • rovere
  • iroko
  • hemlock
  • douglas
  • pitch-pine
  • legni lamellari
Sempre più spesso si usano i legni lamellari, che garantiscono buona stabilità all’infisso, ottenuti per incollaggio di sottili elementi uniti tra loro in modo da sfalsare i nodi per controbilanciare la tendenza all’imbarcamento di ciascun elemento.
L’infisso in legno deve essere opportunamente protetto dagli agenti esterni (umidità e radiazioni ultraviolette) mediante l’uso di vernici; recentemente si stanno diffondendo materiali protettivi provenienti dalle nanotecnologie.
Gli infissi, realizzati con cura e precisione, conservano un’ottima tenuta nel tempo e resistenza meccanica, tuttavia richiedono operazioni di manutenzione, come ad esempio il trattamento con particolari vernici o impregnanti, da effettuare mediamente ogni 5 anni.

Di seguito si riporta una tabella di riepilogo con le caratteristiche principali, i vantaggi e i limiti dei serramenti con telaio in legno.





Alluminio

L’allumino utilizzato per la fabbricazione dei profili dei serramenti è costituito da leghe di silicio e magnesio, con basse percentuali di rame. Infatti, legare l’alluminio con un altro materiale significa migliorarne le caratteristiche fisiche, di finitura e di lavorazione.


Altri metalli che possono formare leghe con l’alluminio sono lo zinco e il manganese.
I serramenti in alluminio possono presentarsi al naturale, ossia con l’aspetto e il colore che derivano dal processo di ossidazione anodica, oppure possono essere colorati per elettrocolorazione o verniciati con resine sintetiche.
L’alluminio ha numerose proprietà qual:
  • resistenza
  • leggerezza
  • buone proprietà meccaniche
  • buona tenuta agli agenti atmosferici
Quest’ultima proprietà fa si che i serramenti in alluminio abbiano una buona durabilità nel tempo; tuttavia l’alluminio è un buon conduttore di calore, proprietà che non è molto utile alla realizzazione di serramenti.
Per ridurre i valori di trasmittanza dei profili si realizza il cosiddetto “taglio termico”. I profilati a taglio termico si basano sul principio dell’interruzione della continuità del metallo attraverso l’inserimento di un opportuno materiale a bassa conducibilità termica in corrispondenza di una camera interna al profilato.
Il sistema più diffuso consiste nell’iniettare una schiuma poliuretanica all’interno del profilato estruso e provvedere alla successiva asportazione meccanica di strisce dell’estruso.
Relativamente alla tenuta agli agenti atmosferici la produzione attuale si avvale di infissi a “giunto aperto”. Infatti, la guarnizione esterna utilizzata nei serramenti normali non è sufficiente ad evitare infiltrazioni di aria ed acqua all’interno del serramento quando, ad esempio, in presenza di elevata pressione esterna il profilo dell’anta tende ad inflettersi determinando il distacco della guarnizione dal controtelaio.
Nel caso di infissi “a giunto aperto” l’acqua, eventualmente penetrata all’interno, viene drenata attraverso fori di scarico grazie ad un fenomeno di equilibrio della pressione interna al profilato con quella esterna, che rende noto questo tipo di giunto anche con il nome di “giunto a compensazione di pressione”. La ricerca degli ultimi anni agisce sull’assottigliamento dei setti, per ridurre la conduttività, su una compartizione più evoluta della camera del telaio per minimizzare le dispersioni termiche e sull’aumento dello spessore del taglio termico.



PVC

Il PVC, polivinilcloruro, è stato introdotto nel marcato negli anni ‘50 e si è fortemente sviluppato grazie ai costi particolarmente contenuti e alle caratteristiche di isolamento, stabilità agli urti, resistenza agli agenti atmosferici.
Il PVC si presenta sottoforma di polvere composta per il 57% da sale e il 43% da petrolio che, miscelata con vari additivi, viene trasformata in prodotto finito.
In base al tipo e alla percentuale di tali sostanze aggiunte, si ottengono differenti formulazioni di PVC, dai materiali flessibili (simili alla gomma) ai materiali rigidi.
I profili sono ottenuti attraverso un processo di estrusione a caldo. La produzione è molto vasta e consente di avere profili di diverse dimensioni, complanari all’esterno, a gradino ecc. La camera centrale è spesso rinforzata con un profilo di acciaio zincato.
Nei serramenti in PVC l’evoluzione è consistita soprattutto nell’aumentare il numero di camere in modo da massimizzare la stabilità finale del profilo.



Continua....
Credit: http://biblus.acca.it/speciale-guida-ai-serramenti/














giovedì 6 febbraio 2020

Riscaldamento a pavimento

Riscaldamento a pavimento


I sistemi di riscaldamento a pavimento sono ottime soluzioni per chi desidera un comfort abitativo di alto livello e oggi, grazie alle nuovissime tecniche di installazione di questi impianti, tale configurazione può essere predisposta in ogni immobile, sia di nuova costruzione, sia antico.
Ma quali sono i vantaggi dei sistemi di riscaldamento a pavimento? Quanto costa realizzare questa tipologia di impianto? Scopriamolo insieme.

Come viene installato

Il riscaldamento a pavimento, denominato anche impianto con pannelli radianti, viene installato al di sotto della pavimentazione ed è composto da:
  • Pannello radiante: è formato da un determinato numero di tubi, che ricoprono interamente e in modo omogeneo la superficie delle aree da riscaldare;
  • Pannelli isolanti in PVC: sono utili per coibentare ulteriormente la pavimentazione e adatti come supporti per le tubature;
  • Collettori: grazie a questi dispositivi è possibile regolare la temperatura dell’acqua presente all’interno dei tubi;
  • Massetto: si tratta della copertura da posare sopra alle componenti dell’impianto termico a pavimento. È formato da un mix di composti (cemento, sabbia ecc…) e deve essere realizzato in modo uniforme, per far sì che la superficie su cui si devono applicare i rivestimenti, risulti perfettamente liscia.

Per installare un impianto di riscaldamento a pavimento, occorre, in primis, posizionare e configurare i collettori; dopo tale operazione, si posano i pannelli isolanti e in seguito, le serpentine (tubazioni). Subito dopo, si procede con l’allacciamento dei tubi ai collettori. La fase finale dell’intervento, consiste nella prova dell’impianto, nella posa e rifinitura del massetto e naturalmente, nell’installazione della copertura.
Con i sistemi di riscaldamento a pavimento, la distribuzione uniforme del calore avviene grazie all’irraggiamento diretto della pavimentazione: questo contribuisce ad ottenere un maggiore comfort rispetto ai tradizionali radiatori, poiché la temperatura più elevata viene percepita in tutta la casa, uniformemente e non solo nella zona in cui sono installati i termosifoni.
L’impianto di riscaldamento a pavimento può inoltre essere abbinato sia alle caldaie a condensazione, sia alle pompe di calore: integrando queste tipologie di impianti termici è possibile creare un sistema performante e a basso impatto ambientale.

Vantaggi del sistema di riscaldamento a pavimento

Gli impianti di riscaldamento a pavimento sono un’ottima soluzione per risparmiare energia e abbassare i costi della bolletta. Ecco tutti i vantaggi legati all’installazione di questa tipologia di sistemi:
  • Comfort: in un impianto di riscaldamento a pavimento il calore viene emesso dal basso verso l’alto: in questo modo, l’immobile in cui tale sistema è installato viene scaldato in modo omogeneo, garantendo un alto comfort abitativo.
  • Estetica: il riscaldamento con pannelli radianti non prevede l’installazione di unità come termosifoni o split, di conseguenza, all’interno dell’abitazione in cui è configurato, non sono presenti ingombri che rovinano l’estetica dei locali.
  • Risparmio energetico e costi contenuti: l’acqua che passa all’interno delle tubazioni di un impianto di riscaldamento a pavimento ha una temperatura molto bassa, che consente comunque di mantenere caldo ogni locale. Per questo motivo, i consumi sono meno elevati e le bollette, poco costose. Abbinando il riscaldamento con pannelli radianti ad apparecchi le cui prestazioni aumentano allo scendere delle temperature, come ad esempio, la pompa di calore, è possibile incrementare il comfort abitativo e contemporaneamente, spendere meno.
  • Versatilità: il sistema di riscaldamento a pavimento può essere installato in qualsiasi tipo di abitazione e sotto pavimentazioni di ogni materiale, come legno, ceramica, gres, resina e molto altro ancora; senza contare che questo tipo di impianto si può sfruttare anche per raffrescare casa.
  • Igiene: installare un impianto con pannelli radianti è vantaggioso per quello che concerne l’igiene: tale sistema, impedisce la formazione di aree umide sul pavimento, pertanto, l’insorgenza di condensa, muffe e funghi è piuttosto rara. Inoltre, non essendo il calore prodotto da combustione, l’aria non è inquinata da sostanze nocive e sono assenti polveri sottili e residui.
  • Temperatura costante: con i sistemi di riscaldamento a pavimento la temperatura è sempre costante e non subisce sbalzi.

Sistema di riscaldamento a pavimento: quanto costa

Installare un impianto di riscaldamento a pavimento è molto vantaggioso, tuttavia, anche se comporta spese di gestione abbastanza contenute, effettuarne la posa è un intervento piuttosto costoso. In generale, per realizzare questa tipologia di impianto termico, i prezzi variano indicativamente da 30 euro a 80 euro al mq, tuttavia, per stabilire in modo preciso il costo complessivo di tale installazione, occorre considerare vari elementi, quali:
  • Tipo di impianto di riscaldamento da abbinare, come la caldaia a condensazione o la pompa di calore. Il costo di una pompa di calore può superare i 20000 euro, mentre il prezzo medio di una caldaia a condensazione di buona qualità, è di circa 1300 euro;
  • Tipologia di materiali utilizzati, la qualità e la quantità.
  • Manodopera: alcuni professionisti percepiscono un compenso a lavoro finito, mentre altri, hanno una tariffa oraria; scegliere l’uno o l’altro sistema di pagamento, a seconda del lavoro da svolgere, può far risparmiare molto denaro. Il prezzo per l’installazione di un sistema di riscaldamento a pavimento varia da 15 euro a circa 40 euro al mq.
  • Le eventuali spese legate alla realizzazione di opere edili: se si desidera installare un impianto a pannelli radianti all’interno di un immobile già costruito, occorre demolire la pavimentazione esistente e smaltirla; queste operazioni possono costare da 5 euro a 20 euro circa al mq.
  • I costi di trasporto dei materiali.
  • La zona geografica in cui si trova l’immobile in cui installare l’impianto termico a pavimento.

Agevolazioni fiscali


Anche se i costi relativi alla realizzazione di un sistema di riscaldamento a pavimento sono elevati, è possibile recuperarli con le agevolazioni fiscali. L’installazione di un nuovo impianto termico consente infatti di usufruire di detrazioni fiscali IRPEF del 50% e 65%, poiché si esegue sia una ristrutturazione dell’immobile, sia un miglioramento delle prestazioni energetiche dell’edificio.
Richiedere le agevolazioni fiscali al 50% significa risparmiare anche sulle prestazioni professionali legate alla progettazione.
Per accedere alle detrazioni del 65% è necessario abbinare il riscaldamento a pavimento ad una caldaia a condensazione di classe energetica A o superiore e a sistemi di termoregolazione evoluta previsti dalla legge.

martedì 4 febbraio 2020

Pavimenti: come scegliere quello più adatto

Pavimenti: come scegliere quello più adatto

Ristrutturare vuol dire dare un volto nuovo alla tua proprietà. Così come le pareti anche il rivestimento del pavimento gioca un ruolo molto importante nell'armonia dell'immobile.

L'importanza della scelta di un pavimento 

In una ristrutturazione, il primo step è quello di scomporre l’immobile in elementi più piccoli, per comodità la divisione sarà in stanze. Ogni stanza sarà costituita da 4 mura, il soffitto ed il pavimento. È proprio la scelta e la valutazione di questi elementi, in termini di colore, texture, materiale, vibrazione alla luce e sensazioni tattili a determinare la personalità dell'ambiente. È importante non fare scelte affrettate ma vagliare tutte le possibilità per scegliere quella che più risponde alle proprie esigenze personali e stilistiche.
In una ristrutturazione non deve mancare lo  spazio per la fantasia e il coraggio di osare con le scelte. Bisogna però tenere a mente che un muro può sempre esser ritinteggiato ed un mobile sostituito: un pavimento, invece, avrà una vita molto più lunga, quindi bisogna soffermarsi bene sulla scelta di quest'ultimo, senza improvvisare.
Scegliere correttamente il pavimento della propria abitazione è fondamentale.
Il pavimento non è solo una superficie di appoggio, ma è anche capace attraverso effetti ottici di ampliare o rimpicciolire una stanza, farla sembrare più buia o più luminosa, ma soprattutto dare risalto ai mobili e all'intero arredamento. Per scegliere in maniera corretta il rivestimento di pavimentazione è necessario andare a considerare innanzitutto le proprie esigenze: se si vive da soli, se si è sposati, se si hanno bambini o animali a quattro zampe. Infatti, se si vive da soli o si è sposati senza aver in progetto di avere dei figli si potrebbe anche optare per una pavimentazione delicata, il discorso cambia completamente se invece vi sono bambini o animali pelosetti in giro per casa: in questo caso è d'obbligo scegliere una pavimentazione molto più robusta, resistente e soprattutto durevole.

Ad ogni stanza il suo pavimento 

Ogni stanza ha  esigenze di pavimentazione differente.  Ad esempio, nelle aree di ingresso e nel soggiorno, che sono i punti dove più spesso si passa e dove si trasportano pacchi ingombranti o pensanti e si tende a indossare le scarpe utilizzate all’esterno, è opportuno scegliere un materiale robusto e facilmente pulibile. Un consiglio potrebbe essere quello di optare per il gress porcellanato o anche alcune pietre naturali quali ad esempio il granito o il basalto. Sono altamente sconsigliate superfici molto delicate come il parquet, il cotto o il marmo.
Invece, nei bagni o nelle cucine, ovvero ambienti dove l'umidità tende a ristagnare e vi è il frequente rischio di versare sul pavimento sostanze grasse ed oleose, il consiglio è quello di scegliere una superficie idrorepellente e facile da pulire come ad esempio la ceramica. Se però si ama l'aspetto rustico si potrebbe anche optare per una piastrella che richiama le venature del legno o del marmo, ottenendo allo stesso tempo un pavimento ben curato dal punto di vista dello stile e robusto e solido, adatto alle esigenze dell'ambiente.
La stanza in cui si può osare di più è proprio la camera da letto: di fatto, la zona notte non è sottoposta agli stress delle altre stanze. Si potrebbe quindi scegliere anche materiali più delicati come il cotto o il parquet. Il consiglio è quello di lasciarsi ammaliare dal legno del parquet proprio perché questo è capace di regalare una nota di serenità all'intera stanza e perché si tratta di un materiale delicato, caldo e dalle sensazioni tattili davvero profonde ed estremamente piacevoli.
Per gli ambienti esterni si può osare molto di più: per rivestire la superficie di balconi, terrazzi o lastrici solari si può optare per la scelta di un materiale come il gress porcellanato, piastrelle decorative o calcestruzzo. Per il rivestimento di cortili o vialetti pedonali, invece, le scelte sono infinitamente ampie: pavimenti monolitici in calcestruzzo, listoni di legno tropicale, parquet decking, ciottoli o anche scaglie di pietra.
Scegliere un pavimento “sbagliato” può provocare molti problemi soprattutto dal punto di vista della manutenzione; un materiale troppo delicato in un ambiente che richiede maggior robustezza e resistenza potrebbe danneggiarsi troppo velocemente, rovinandosi in pochissimo tempo e perdendo le sue qualità funzionali ed estetiche, richiedendo una sostituzione necessaria, con spese economiche maggioritarie.

Pavimento e arredamento 

Oltre a considerare la funzionalità delle varie superfici di pavimentazione è bene non dimenticarsi di un aspetto fondamentale: ovvero l'armonia dell'ambiente domestico. La scelta di un pavimento, infatti, è influenzata anche dalle caratteristiche della stanza.
Per un ambiente tradizionale con magari pezzi di antiquariato è fortemente consigliato un pavimento di marmo o in cotto piuttosto che una veneziana o cementine stampate tipiche dello stile liberty. Al contrario, gli ambienti con architettura moderna o contemporanea si sposano bene con pavimenti monolitici in resina o in calcestruzzo, o con piastrelle in gress di grande formato e colori neutri come il nero, beige, sabbia o grigio antracite.
Ovviamente, si può anche giocare sul forte contrasto tra i materiali, lasciandosi convincere da soluzioni innovative in ambienti decisamente tradizionali: in questo caso occorre però saper prevedere l’effetto finale con precisione, onde evitare il fenomeno "pungo nell'occhio"!

Pavimenti più diffusi 

Tra le scelte di pavimentazione più diffuse possiamo annoverare:
  • gress porcellanato 
  • parquet 
  • cotto 

Quasi del tutto abbandonate sono le piastrelle, le quali però trovano largo impiego come rivestimento delle pareti della cucina.

Pavimenti in gress porcellanato 

Il gress porcellanato è un materiale relativamente nuovo rispetto alle tradizionali tipologie di pavimentazione, ma dalla comparsa sul mercato ha rapidamente conquistato il cuore e le case di moltissimi clienti. Il perché è molto semplice: innanzitutto uno dei più grossi pregi del pavimento in gress porcellanato è la resistenza: il materiale viene cotto a temperature molto elevate (circa 1.250 C°) ed è proprio questo che gli conferisce una durevolezza di gran lunga superiore rispetto ai suoi concorrenti. Inoltre, il processo di smaltatura a cui è sottoposto lo rende particolarmente resistente allo sporco, alle macchie e agli agenti chimici in generale perché lo smalto impedisce al pigmento della macchia di entrare nei pori. Risulta, inoltre, incredibilmente resistente anche agli urti, alle abrasioni ed ai graffi, quindi particolarmente indicato se in casa si hanno cani o gatti.
Il gress porcellanato è un materiale molto versatile che può riprodurre fedelmente l'aspetto materiali come il cotto, il marmo, la pietra o il legno, mantenendo il gusto della tradizione ma offrendo tutti i comfort di un prodotto moderno.



Tra i vari modelli sul mercato ci sono piastrelle di gress porcellanato che offrono una finitura effetto cemento: questa scelta di pavimentazione sarà in grado di offrire un aspetto metropolitano di grande stile all’ ambiente, adatto per una abitazione che rispecchia lo stile industrial, ma anche per ambienti caratterizzati da un design moderno e minimalista.
Ma non solo, le lastre in gress porcellanato possono anche riprodurre l'effeto dei marmi più pregiati come ad esempio il marmo di Carrara o ancora il marmo Travertino: in questo caso la resistenza della pavimentazione sarà aumentata ed il costo notevolmente ridotto rispetto alla scelta di materiali naturali. 
E se invece si è amanti del legno e proprio non so vuole rinunciare al parquet, l'alternativa sono lastre in gress porcellanato effetto parquet che hanno riscontrato enorme successo e tendenza negli ultimi anni. Così non bisognerà  rinunciare al piacere di un pavimento in legno neanche negli ambienti più aggressivi come il bagno o la cucina.


Pavimenti in parquet 

La pavimentazione in parquet è forse la pavimentazione più amata della storia dei pavimenti. Anche se davvero in pochi lo hanno scelto come superficie della propria abitazione, perché magari spaventati dalla sue estrema delicatezza, chiunque si incanta al sol pensiero di poter avere il piacere di camminare a piedi nudi su una superficie in legno. Infatti, in parquet essendo realizzato con legno pregiato e trattato è dotato di una grande conducibilità termica e di un isolamento acustico/termico: il che lo rende caldo d'inverno e freddo d'estate, regalando una sensazione tattile davvero senza eguali. La pavimentazione in parquet è estremamente versatile e può, di fatto, esser utilizzata sia in ambienti classici che in ambienti moderni, regalando il giusto comfort ed eleganza.
Diversi sono i tipi di parquet disponibili sul mercato.



Innanzitutto è bene fare una prima distinzione tra parquet in legno massiccio e parquet in multistrato. Il parquet in legno massiccio è caratterizzato da un unico strato di legno nobile di spessore variabile la cui superficie può essere grezza, pre-calibrata o predefinita; il parquet multistrato invece, può esser a due o a tre strati. Il parquet multistrato a due strati è costituito da uno strato superiore in legno massiccio che è incollato ad un piano o ad un supporto di legno. Il parquet multistrato a tre strati è costituito da un supporto centrale in legno, uno strato superiore in legno massiccio ed uno strato inferiore che funge da bilanciamento.
Altra scelta che va a caratterizzare il legno del parquet è l'essenza, ovvero, per i non esperti del mestiere, il colore: sono disponibili, di fatto, legni scuri, legni chiari, legni rossi, legni bruni e legni africani. Al momento della scelta, bisogna considerare che, essendo il legno un elemento vivo, può ossidarsi o anche cambiare colore a contatto con la luce: questo significa che ambienti troppo esposti al sole potrebbero scurire un parquet chiaro o schiarire un parquet scuro.

Pavimenti in cotto 

La pavimentazione in cotto è utilizzata soprattutto per la pavimentazione di rivestimento degli ambienti esterni o in ambientazioni dallo stile rustico. Si tratta, infatti, un materiale costituito da argilla ed impastato con acqua che può presentarsi in due tipologie: cotto smaltato o cotto antico. Mentre il cotto smaltato ha solitamente una superficie poco irregolare che può esser causata da un assorbimento differente dello smalto sui vari punti; il cotto antico è caratterizzato da una superficie con molte irregolarità date dalla produzione artigianale, la quale attribuisce un indiscutibile valore aggiunto.


lunedì 3 febbraio 2020

Controsoffitti in Cartongesso: Vantaggi e Svantaggi



Controsoffitti in Cartongesso: Vantaggi e Svantaggi


La ristrutturazione di una casa è un momento entusiasmante perché scegliere lo stile e le finiture adatte alle proprie esigenze può essere divertente ma è anche una responsabilità, dato che comporta un investimento importante e duraturo. Nella scelta del giusto controsoffitto, il ventaglio di possibilità è ampio, l’importante è scegliere un controsoffitto che si adatti allo stile dell'abitazione e si armonizzi perfettamente con l'arredamento. 

I controsoffitti in cartongesso rappresentano una delle scelte migliori e più diffuse: le moderne tecnologie permettono di realizzare opere sempre più resistenti e versatili, in grado di adattarsi a qualunque stile e a qualunque esigenza. 


Vantaggi e svantaggi dei controsoffitti in cartongesso 

I controsoffitti in cartongesso presentano innumerevoli vantaggi, ma anche alcuni svantaggi. 
Tra gli svantaggi possiamo annoverare: 
  • Il tempo richiesto per realizzare i lavori
  • La riduzione dell'altezza terreno-soffitto
Quest'ultimo punto però non rappresenta un problema per chi ha una casa con soffitti alti, superiori ai 3 mt, che permettono di realizzare tranquillamente degli splendidi controsoffitti senza il rischio di "abbassare" troppo lo spazio vitale degli ambienti, generando quel fastidioso effetto 'scatola'.

D'altra parte, i vantaggi dei controsoffitti in cartongesso sono numerosi, e valgono il tempo e il disagio derivanti dalla realizzazione. I vantaggi principali dei controsoffitti in cartongesso sono:
  • Nascondere gli impianti
  • Isolare acusticamente e termicamente l'appartamento
  • Rinnovare e rendere più funzionale l'illuminazione degli ambienti
  • Convenienza rispetto ad un controsoffitto fatto in altri materiali, come il legno
  • Dona movimento a tutto l’ambiente
Nascondere gli impianti è una delle funzioni principali del controsoffitto in cartongesso: se bisogna rinnovare l'impianto elettrico e quello idraulico, oppure bisogna installare un impianto di riscaldamento o climatizzazione in tutto l'appartamento, i controsoffitti in cartongesso permetteranno di nascondere agevolmente tutti i fili elettrici e le tubature in una volta sola, senza intervenire sui muri della casa, dando anche un tocco di eleganza all'ambiente, grazie all'ampia scelta di finiture, in stile classico o moderno. 
Isolare acusticamente e termicamente l'appartamento è molto utile, soprattutto se si ha una casa a due piani: i controsoffitti in cartongesso permettono di inserire del materiale isolante che attutirà i rumori e ridurrà la dispersione di calore tra un piano e l'altro, preservando sia il silenzio che il calore di ogni ambiente. 
L'ultima moda per rinnovare le finiture degli ambienti consiste nell'integrare l'illuminazione alla controsoffittatura, installando dei faretti all'interno dei controsoffitti. Con un unico intervento si potrò modificare l'illuminazione di casa e regalare un tocco di eleganza all’ambiente. Ad esempio, per realizzare un soggiorno dalle linee essenziali e pulite, un controsoffitto con l'illuminazione a led rappresenta la scelta perfetta: la luce tenue regalerà all'ambiente un'atmosfera intima e chic, mentre la lunga durata e il basso consumo dei faretti a led permetterà di risparmiare sia sull'acquisto delle lampadine sia sulla bolletta. 

Per realizzare i controsoffitti in cartongesso è preferibile rivolgersi sempre ad un professionista, che saprà consigliarvi nella scelta e soprattutto realizzerà un lavoro a regola d'arte!

sabato 1 febbraio 2020

Che cosa significa “Ristrutturazione chiavi in mano”

Ristrutturazione casa chiavi in mano:
cos’è?



Il termine sta a indicare che l’impresa si impegnerà nei confronti del cliente a fornire completamente tutte le prestazioni tecniche e burocratiche necessarie affinché, una volta consegnate le chiavi, il cliente potrà utilizzare da subito la struttura. 
Il contratto chiavi in mano può essere applicato a diversi tipi di lavori edilizi:

  • una casa completa di mobili ed arredi
  • un negozio
  • un casale rustico

Vantaggi per il cliente nella ristrutturazione casa chiavi in mano


Chi decide di utilizzare questa formula conoscerà subito il prezzo finale del servizio senza avere sorprese post consegna dell’immobile. Inoltre il cliente non dovrà occuparsi di nulla sino a che l’abitazione o la sua proprietà non sarà terminata. 
Altra caratteristica sostanziale della ristrutturazione chiavi in mano, è che il cliente avrà un unico interlocutore evitando quindi nessun battibecco con gli operai. In questo modo sarà compito dell’impresa gestire tutti gli aspetti della ristrutturazione totale o parziale. Il cliente sarà liberato dal fastidioso compito di chiamare tanti diversi professionisti e incorrere così nel rischio di non trovare personale esperto e disponibile. 
Non è vero che una gestione chiavi in mano ti costerà di più, anzi. Con l'impresa che si occuperà di tutto, dallo sviluppo del progetto sino alla definizione degli aspetti tecnici e finanziari, avrai modo di essere instradato verso le scelte migliori, dalla scelta dei materiali all'aggiornamento continuo sull’esecuzione dell’opera. 
Una ristrutturazione chiavi in mano svolta per bene è basata sull’ausilio di maestranze qualificate in grado di mettere in atto il progetto di ristrutturazione e le successive varianti in corso d’opera. 

I rischi che eviti scegliendo una ristrutturazione casa chiavi in mano


Quando si decide di realizzare dei lavori edili in casa la paura è sempre legata ai problemi di organizzazione del cantiere. E' importante scegliere un impresa che arrivi in anticipo sul luogo dei lavori e renda sicuro il cantiere. 
Un altro grande timore quando si decide di ristrutturare è il mancato rispetto dei tempi di consegna per gli imprevisti. Affidare a un unico team già rodato l’intero cantiere può ridurre al minimo questi inconvenienti. Con una ristrutturazione chiavi in mano svolta in modo magistrale, potrai dire addio ai problemi di salute ed emotivi tipici di quando le cose non filano come da progetto. 

Giardino sul terrazzo

Per chi abita in città e dispone di un terrazzo, avere degli spazi verdi da vivere diventa un vero e proprio toccasana. Le piante, infatti,...